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La fine di una relazione con un narcisista manipolatore rappresenta l’inizio di una nuova vita per molte donne.

Donne che sono state vittime di una relazione tossica.

Queste donne aspirano a lasciarsi alle spalle questa esperienza negativa e a ricostruire la propria vita in modo positivo.

Anche se può essere difficile superare la diffidenza verso gli uomini, è possibile ritrovare la fiducia in se stesse e nei propri rapporti futuri.

Gli uomini affetti dal disturbo narcisistico di personalità farebbero di tutto per evitare che gli venga imposta una chiusura a freddo voluta dal partner.

Molte donne faticano a chiudere una storia d’amore, proprio perché non sanno come reagisce un narcisista quando viene lasciato. Queste donne portano avanti una relazione disfunzionale anche per anni.

In questo articolo tratteremo non solo la fine di una relazione con un narcisista. Ma soprattutto cosa fare dopo che il rapporto è stato chiuso nel giusto modo.

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cosa fare dopo la Fine di una relazione con un narcisista

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Se sei riuscita a giungere alla fine di una relazione con un narcisista senza aver subito nessuna molestia da parte sua, allora potrai ritenerti fortunata.

Normalmente chiudere un rapporto con il narcisista non è cosa facile da raggiungere come si potrebbe essere portati a pensare.

Succede soprattutto se trattasi del narcisista eremitico, il quale è spesso propenso alla non accettazione della chiusura di una relazione.

Questa tipologia è predisposta all’accanimento molesto verso un partner.

Dopo la fine di una relazione con un narcisista potrebbero verificarsi svariati disturbi di tipo psicologico, compreso problemi psicosomatici.

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Si tratta di disturbi di vario tipo che si manifestano subito dopo la fine di una relazione con un narcisista e spesso durano a lungo.

Credevi che liberarsi da tali tipi d’uomini portasse solo ed esclusivamente vantaggi?

Questo è quello che stai esclamando adesso usando la parte logico razionale del tuo cervello, ed hai perfettamente ragione a pensarlo.

Sfortunatamente, se si è stati a lungo esposti a stimoli rigeneranti da partner narcisisti, l’inconscio si abitua a quella tensione velenosa.

Quando non la riceve più, entra in astinenza.

cosa si sperimenta dopo la Fine di una relazione con un narcisista

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Inizialmente desideravano trovare la felicità evitando una relazione tossica con un narcisista, ma poi si sono riagganciate a un partner peggiore del primo.

Adesso si ritrovano nuovamente in una relazione tossica con un narcisista di diversa specie.

Perché spesso alcune donne finiscono nel cambiare un partner dopo l’altro scegliendo alla fine sempre di mettersi insieme all’uomo narcisista che considerano essere sbagliato?

Succede come nella sindrome di Stoccolma, nella quale la prigioniera o la abusata si innamora del proprio carceriere o aguzzino.

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Dopo la fine di una relazione con un narcisista quindi possono emergere degli strani sintomi emotivi o psico somatici di astinenza da stimolo.

Ti sembrerà assurdo, ma molte donne dopo la fine della relazione con un borderline narcisista cominciano a sviluppare disturbi alla sfera emotiva. Spesso anche a quella comportamentale, senza sapere perché.

Sintomi del tipo: attacchi di panico, ansia generalizzata, ipocondria, depressioni abbattimento emotivo, sfiducia negli uomini e molto altro.

Cercano una causa che li abbia determinati e purtroppo non la trovano finendo spesso dall’analista.

Perché la fine della relazione con un borderline causa tali disturbi quindi?

Succede perché dopo la fine di una relazione con un narcisista iniziano a sperimentare il famoso contrasto percettivo nei confronti di nuove relazioni con uomini narcisisti o altruisti, ma meno stimolanti degli ex.

La nuova storia d’amore con un desiderato partner altruista, generalmente gratificante, viene percepita come noiosa e irrilevante.

Lo avvertono chiaramente. Questo malgrado gli sforzi che il nuovo partner fa per renderle felici. Ma anche malgrado la loro buona volontà a riconoscerlo come l’uomo giusto che tanto volevano.

In altri termini: scoprono che c’è qualcosa che non riesce a scattare verso il nuovo partner empatico e non sanno il perché!

Si chiedono: “Come mai il primo mese con lui è stato tanto meraviglioso ma adesso non ho più le famose farfalle nello stomaco per lui?

Eppure è tanto caro, affettuoso, romantico, disponibile, mi fa regali, è disposto persino ad assecondare ogni mia richiesta.

Ti sento già esclamare: “Ma che stai dicendo sei pazzo? Io gradisco stare con un uomo altruista. Io rifiuto a priori i narcisisti, soprattutto i borderline.”

Se sul piano logico razionale 2+2 fa quattro, sul piano analogico emozionale invece fa 22.

Se il tuo ex partner narcisista ti aveva prodotto un vissuto turbativo 60 su100, adesso il nuovo partner producendone 30 su 100 crea uno scoperto. Uno scoperto nel tuo inconscio di 70, ci hai mai pensato?

L’altruista proiettando stimoli equilibrati e piacevoli nei tuoi confronti, proprio per renderti felice, sta facendo un favore alla tua parte logica.

Al contempo però un torto al tuo inconscio – paradosso – proprio perché eri stata abituata a ricevere i forti stimoli di un narcisista borderline per lungo tempo.

Questo algoritmo percettivo non si riesce ne a vederlo tanto meno a comprenderlo. Questo perché si tende a usare la ragione e la logica proiettandola nella relazione.

Ma tale causa comporta sempre degli effetti emotivi e questi si possono presentare anche dopo tanto tempo dalla fine di una relazione con un borderline.

Fine della relazione con un borderline: 3 condizioni da considerare:

Hai avuto una fine della relazione con un narcisista patologico e resti single per un lungo periodo di tempo.

Hai terminato la storia col narciso e hai aperto una nuova relazione con un altruista.

Hai staccato col narcisista e sei finita in una nuova storia con un altro narcisista, senza neppure rendertene conto.

1) Nel primo caso, restando single, il tuo inconscio cercherà una fonte di stimolazione esterna in grado di sopperire alla mancanza dello stimolo trasgressivo. Stimolo che ti forniva la relazione disfunzionale con un narcisista.

Ci riferiamo allo stimolo conflittuale che inviano questi soggetti borderline.

Se non si trova una fonte esterna ottimale (un altro narcisista che ti turba tanto quanto necessiti) sarà il tuo stesso inconscio a farti tribolare. Lo farà attraverso la creazione di un sintomo-disturbo (ansia, attacchi di panico, somatizzazioni etc.).

2) Nel secondo caso, quello in cui hai chiuso col narcisista, sostituendolo con un altruista, scopri che la felicità stranamente dura meno del previsto.

Più che innamorata adesso ti ritrovi a essere infatuata di questo nuovo principe azzurro che ti tutela in ogni cosa.

Dopo qualche mese però scopri di ritrovarti ad alimentare il tuo inconscio attraverso la conflittualità con l’altruista.

3) Nel terzo caso, caso nel quale avevi chiuso alla grande con il narcisista cercando una tipologia altruista. Tipologia che fosse l’inverso dell’uomo che ti ha fatto tanto soffrire scopri di avere compiuto un errore di valutazione.

Infatti anche quest’ultimo è un narcisista magari anche patologico.

Se cosi fosse, ti ritroverai a percepire inconsciamente quanto il nuovo narciso sia in iper o in ipo-penalizzante rispetto all’ex.

Come vedi, esistono degli aspetti nella relazione che sono invisibili agli occhi, li si può rilevare solo tramite una attenta analisi dei rapporti sentimentali.

In tutti quanti noi c’è una parte che cerca tensioni. Questa riesce sempre a ottenerle, mentre l’altra parte quella razionale vuole solo ed esclusivamente distensione, amore e successo.

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In altri termini: esiste un conflitto tra le due parti, un conflitto funzionale che ci fa riconoscere e sperimentare piacere e sofferenza.

Se non ci fosse questo dislivello tra la condizione attuale e la condizione desiderata, non ci sarebbe energia vitale.

Se sperimenteresti solo uno dei fattori questo si tramuterebbe successivamente nel suo inverso.

Un uomo eccessivamente gratificante lo si può sperimentare come disturbante, cosi come un uomo eccessivamente penalizzante fa nascere il desiderio di trovarne uno gratificante.

È il famoso dualismo del giorno e della notte che non possono interrompere la loro relazione.

Come se ne esce?

Semplice: prendendo il controllo del terzo elemento. Si tratta di quello che sta al di sopra delle parti, l’unico che può e deve gestire i due elementi del verso e dell’inverso.

Di chi si tratta?

Di noi stessi!